Nel cuore della Campania antica, tra le fertili valli del Sarno e le influenze della Magna Grecia, circolò il didramma d’argento di Nuceria Alfaterna. Coniata nel III secolo a.C., in un momento cruciale per gli equilibri politici e militari dell’Italia meridionale, la moneta raffigura un Dioscuro a cavallo, importante figura mitologica del mondo ellenico.
Nuceria Alfaterna, situata nell’odierna area di Nocera Superiore e Inferiore, fu uno dei centri urbani più attivi della Campania pre-romana. Fondata probabilmente in epoca etrusca, e successivamente influenzata da elementi osci e sanniti, Nuceria divenne un importante municipium romano solo dopo la Seconda guerra punica, ma già prima vantava una tradizione monetaria autonoma e raffinata.
Nel III secolo a.C., in un’epoca di profonde trasformazioni geopolitiche, la città coniò una serie di monete in bronzo e argento secondo lo standard campano, spesso adottando iconografie ellenistiche. Le emissioni nocerine testimoniano una volontà identitaria forte, capace di dialogare con il mondo greco, pur mantenendo una propria specificità. Si riscontra un uso della lingua osca, ma con immagini tipicamente greche, come Apollo e i Dioscuri. Questo equilibrio tra innovazione e tradizione rende le monete di Nuceria tra le più significative dell’Italia meridionale pre-romana.
Coniato in argento, con un peso medio di circa 7,2 grammi, il didramma di Nuceria presenta al diritto un controverso volto maschile che, nel corso degli anni, ha dato vita a diverse interpretazioni da parte degli studiosi.
In passato, questa figura è stata interpretata da alcuni studiosi come la raffigurazione di Apollo Carneios, divinità associata alla vegetazione, ai cicli naturali e al mondo pastorale, venerata soprattutto a Sparta e successivamente anche in alcune aree della Magna Grecia. Le corna di ariete sono in effetti un attributo iconografico tipico di questa divinità. Tuttavia, alla luce delle più recenti interpretazioni, questa lettura risulta poco plausibile, considerando le origini italiche di Nuceria. Oggi si tende a ritenere più verosimile che si tratti della personificazione del fiume Sarno, divinità fluviale locale, legata all’identità geografica e religiosa della città. Questa ipotesi è coerente con analoghe raffigurazioni fluviali del mondo antico, spesso caratterizzate da elementi naturali come le corna.
Didramma d’argento di Nuceria (Magna Grecia, 280-268 a.C.) – Peso: 6,94 gr; circa 20 mm.
Il rovescio mostra invece un Dioscuro a cavallo, nudo e con in mano le redini e uno scettro. La figura è rappresentata in movimento verso destra, con un tratto stilizzato ma dinamico. L’identificazione con uno dei due gemelli divini, Castore o Polluce, è rafforzata dalla postura eroica e dall’associazione tipica dei Dioscuri con i cavalli e la protezione militare.
Nel pantheon greco-romano, Castore e Polluce, noti come i Dioscuri, occupano un posto privilegiato tra le figure divine associate al coraggio, alla fratellanza guerriera e alla protezione dei mortali. Nati dall’unione tra Leda e Zeus (o Tindaro, a seconda delle versioni), i gemelli incarnano il legame profondo tra l’umano e il divino, l’effimero e l’eterno. Secondo il mito, Polluce era immortale, mentre Castore no: per rimanere uniti, ottennero dagli dei di condividere l’immortalità un giorno ciascuno, alternandosi tra il mondo degli uomini e quello degli dei.
Questa duplice natura li rese perfetti simboli di protezione per le città, soprattutto in ambito italico ed ellenistico, dove erano spesso venerati come patroni dei cavalieri, dei giovani guerrieri, dei viaggiatori e delle battaglie giuste. Non a caso, la loro immagine compare su numerose monete, in particolare nelle zecche dell’Italia meridionale e a Roma.
Nel didramma di Nuceria, uno solo dei gemelli è rappresentato, senza attributi che ne consentano un’identificazione precisa. Il cavaliere è raffigurato nudo, con scettro, a cavallo verso destra, in una posa dinamica e carica di forza. La presenza di uno dei Dioscuri sulla moneta nocerina non è un caso isolato. In molte città della Magna Grecia, i Dioscuri assunsero un ruolo di primo piano, al pari di importanti divinità come Atena o Apollo.
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