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L’epoca d’oro dei Tolomei

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Tolomeo

Nel cuore del Mediterraneo antico, un generale macedone destinato a lasciare il segno, Tolomeo, trasformò in un regno duraturo il frutto delle conquiste di Alessandro Magno, suo amico d’infanzia e compagno d’armi. Nel 305 a.C. Tolomeo assunse il titolo di re d’Egitto e fondò la dinastia tolemaica, che detenne il potere fino a al 30 a.C., l’anno della morte della regina Cleopatra e del tramonto dell’età ellenistica.

Il regno di Tolomeo II

Sotto il regno di Tolomeo e, successivamente, sotto quello del figlio Tolomeo II, il regno visse una grande prosperità economica e culturale. Durante il governo di Tolomeo II, ad Alessandria d’Egitto furono ereti monumenti leggendari come il Faro, considerato una delle Sette meraviglie del mondo antico, il Museo e la monumentale Biblioteca reale, che divenne il più ricco e maestoso polo culturale del mondo antico e contribuì a trasformare la capitale nella culla della cultura ellenistica.

Il potere dei Tolomei non si manifestava solo nei palazzi e nei templi ma anche nelle loro sontuose monete. Splendidamente cesellate, queste coniazioni celebravano il culto dinastico e consolidavano l’immagine dei sovrani. Le monete diventavano così veri e propri strumenti di propaganda, portando in tutto il regno le effigi idealizzate dei Tolomei e delle loro consorti, simboli di stabilità e legittimità.

La moneta da 4 dracme di Tolomeo II

Questa moneta fu coniata tra il 250 e il 240 a.C. Gli studiosi moderni chiamano questo esemplare 4 dracme, sulla base del peso, che corrispondeva a circa quattro volte il peso della dracma secondo lo standard tolemaico in uso in Egitto. Il nome utilizzato all’epoca doveva probabilmente essere “mezza mina”. L’esemplare in foto ha un peso di 13,79 grammi circa e un diametro di 20 millimetri circa.

Moneta d'oro di Tolomeo

4 dracme d’oro di Tolomeo (Antica Grecia, 250-240 a.C) – Peso: 13,79 gr; Diametro: circa 20 mm

La moneta raffigura sul diritto i busti affiancati di Tolomeo II, con diadema e drappeggio, e di sua moglie, la regina Arsinoe II diademata e velata, rivolti a destra; a sinistra, dietro la nuca di Tolomeo II, è riprodotto uno scudo ovale e in alto, sopra entrambe le teste, lungo il bordo, la parola in caratteri greci adelfós (‘fratelli’). I due sposi sono infatti passati alla storia con il soprannome di Filadelfo, letteralmente ‘amante del fratello’.

Sul rovescio della moneta campeggiano i busti affiancati di Tolomeo I, diademato e con l’egida sulle spalle, e della consorte Berenice I, diademata e velata, rivolti a destra; nel campo in alto a sinistra, sopra la testa di Tolomeo I, lungo il bordo, la parola theôn (dei) in caratteri greci.

Il periodo di coniazione della moneta si situa a cavallo fra i regni di Tolomeo II e del figlio Tolomeo III. Si tratta di un’emissione commemorativa, destinata a celebrare le glorie familiari dei Tolomei. Si ritiene fondata l’attribuzione al regno di Tolomeo II poiché la coppia che compare al rovescio, Tolomeo I e Berenice I, è divinizzata, come confermato dalla presenza della parola “dei” in greco, mentre quella che compare al diritto, non lo è. Questo lascia quindi supporre che l’emissione vada attribuita a Tolomeo II, ancora vivo e regnante a quell’epoca.

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