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La prima moneta da 100 lire d’Italia

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La prima moneta da 100 lire d’Italia è stata quella coniata tra il 1832 e il 1845 da Carlo Alberto, sovrano del Regno di Sardegna. Molto ricercata dai collezionisti per la sua bellezza, questa coniazione riveste un ruolo storicamente importante perché sanciva il ritorno al sistema monetario decimale portato in Italia da Napoleone e poi sospeso per un breve periodo per prendere le distanze da quel passato scomodo.

Dalla monetazione decimale napoleonica al vecchio sistema settecentesco

La Repubblica Subalpina fu il primo tra gli stati italiani ad adottare il sistema decimale introdotto in Francia nel 1795, nel contesto della Rivoluzione Francese, e portato avanti da Napoleone. Quella da 20 franchi del 1801 fu addirittura la prima moneta d’oro a sistema decimale battuta in Europa, precedendo in questo gli stessi francesi. Una delle principali innovazioni fu l’adozione di un sistema monetario nel quale, a partire da un’unità di base, le varie monete fossero legate fra loro da rapporti aritmeticamente semplici, basati sulle potenze decimali, tali da rendere altrettanto semplici le operazioni di conteggio.

Dopo la sconfitta di Napoleone, tuttavia, gli stati europei fecero di tutto per cancellarne le tracce e quel semplice e razionale sistema decimale, che rappresentava una pesante eredità, rappresentava uno dei fardelli da spazzare via. Seguendo le decisioni del Congresso di Vienna, Vittorio Emanuele I fu tra i più solerti a reintrodurre il sistema monetario settecentesco in vigore prima della Rivoluzione Francese. La decisione però non ebbe successo e il re fu costretto a fare un passo indietro verso la reintroduzione del sistema decimale che iniziò a vedere la luce con le lire piemontesi.

Fu Carlo Felice a completare il passaggio al sistema decimale con l’emissione delle monete divisionali in argento e dei multipli in oro.

Carlo Alberto e il ritorno al sistema decimale

Carlo Alberto ripropose i valori del sistema decimale già introdotti da Carlo Felice, con importanti variazioni per le monete d’oro. Queste erano costituite dall’introduzione di un nuovo valore, il 10 lire, e dalla sostituzione dei valori da 40 e 80 lire con i valori da 50 e 100 lire, con i quali veniva consolidato definitivamente l’uso del sistema decimale.

Sempre per quanto riguarda le monete d’oro, è opportuno fare un cenno ad una modifica del contorno, intervenuta nel 1832 proprio con l’introduzione dei nuovi valori da 50 e 100 lire. Invece del motto FERT fra nodi e rosette in incuso, sul contorno fu impressa una rigatura che, pur con caratteristiche lievemente diverse, diverrà tipica di tutte le emissioni in oro, anche del Regno d’Italia.

Moneta d’oro 100 lire del Regno di Sardegna

La moneta da 100 lire di Carlo Alberto re di Sardegna è il primo esempio di coniazione con questo valore in Italia. Nel 1931 furono coniati esemplari da 80 lire con l’effigie di Carlo Alberto, in prosecuzione dell’analoga emissione del predecessore Carlo Felice. Tuttavia, essendo intervenuta la decisione di sostituire quel valore con il valore da 100 lire, l’intero quantitativo di monete coniate fu rifuso e di tale emissione non fu conservato alcun esemplare.

Al diritto, è effigiata la testa nuda di Carlo Alberto rivolata a sinistra, con intorno la dicitura “CAR ALBERTVS D G REX SARD CYP ET HIER”. Sul taglio del collo è riportata la firma dell’incisore Giuseppe Ferraris e in basso la data.

Moneta 100 lire d'oro di Carlo Alberto (Regno di Sardegna)

Moneta 100 lire d’oro di Carlo Alberto (Regno di Sardegna, dal 1832 al 1845) – Peso: gr 32,25; Diametro : mm 34

Sul rovescio, compare lo stemma di casa Savoia, coronato e circondato dal Collare dell’Annunziata entro due rami di alloro. Intorno è riportata la scritta “DVX SAB GENVAE ET MONTISF PRINC PED”. In basso sono riportati il valore di 100 lire e i segni di zecca.

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